POSSIAMO FARCELA
Forse davvero come previsto da Rifkin in uno dei suoi testi, siamo all’alba di una nuova rivoluzione industriale, tutta incentrata sull’ecosostenibilità. I governi di molti Paesi si sono mossi per tempo con leggi a carattere ambientale che hanno, o porteranno, conseguenze alle loro economie e a quelle dei Paesi vicini. A volte queste leggi sono dettate da vere e proprie necessità, come chi deve ridurre l’importazione di energia e ha deciso di prodursela con l’utilizzo di fonti rinnovabili, altre, invece, sono figlie di una consapevolezza e sensibilità tutta umana. Il caso più recente è quello legato alla produzione di articoli in plastica. Pensate, la plastica, nata e cercata come un materiale destinato a durare per moltissimo tempo, utilizzata invece per produrre oggetti usa e getta, un controsenso identificativo del nostro mondo, basato sul consumo indiscriminato e sull’indifferenza.
La sensibilizzazione, legata in particolare modo alle condizioni dei nostri mari, sta conducendo solo ora un progetto in parecchi Stati atto a bandire le produzioni di bicchieri e posate usa e getta a favore di oggetti realizzati in materiale compostabile e biodegradabile. Già nelle nostre sagre di paese vengono prese scelte coraggiose, segno che la sensibilità ed il senso di responsabilità per fortuna appartengono ancora al genere umano. Stesso discorso lo si può fare per la circolazione di motori diesel che verrà completamente vietata in alcuni Paesi del nord Europa, come a dire “si può fare”, basta avere leggi serie, formazione ai cittadini e deviare gli investimenti favorendo progetti e aziende che hanno a cuore realmente la salute delle persone e del Pianeta.
Mi piace sempre pensare che alcune cose che cinquant’anni fa erano considerate pura utopia, oggi sono per noi cose normalissime, quindi questo significa che “si può fare”.